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22/09/2023 – Nagoya

Puntiamo la sveglia, ma alle 7:30 siamo già svegli. Colazione schizofrenica all’hotel misto western-estern, ma ci sono gli Udon e non so resistere.

Metro e treno e siamo diretti a Nagoya. Non l’abbiano preparata molto, io ci sono già stato, mi ricordo solo che il castello è ricostruito e poco interessante.

Arrivati alla stazione lasciamo i bagagli all’hotel Sotetsu Fresa Inn Nagoya-Sakuradoriguchi dove alloggeremo per due notti. Ovviamente il check-in è più tardi, ma lasciamo i bagagli.

Dopo un po’ di tempo per capire cosa fare e come andarci facciano due biglietti One day pass oveper la metro e ci rendiamo al Tokugawa Art Museum, dove c’è una esibizione permanente degli oggetti appartenuti a questa famiglia. Si spazia dalle armature e spade, ai costumi per il Noh, alla cerimonia del tè, alla calligrafia ed estetica in generale. Il museo è piccolino, ma merita senz’altro la visita.

Fuori da questo c’è il garden, visitabile con biglietto combo. Il giardino è tipico giapponese e molto ben tenuto. Merita anche questo.

Possiamo dopo al tempio #### famoso perché espone il simbolo della famiglia Tokugawa. È tutto chiuso, ma è carino anche solo vederlo da fuori e cercare gli emblemi.

Torniamo all’hotel in poco tempo sempre via metro e facciamo il check-in. Ci risiamo mezz’oretta ed usciamo per pranzo.

Ci dirigiamo in zona Ocean21 una struttura famosa per la sua acqua nel tetto. Mi aspettavo di vederla già illuminate, invece no.

Di fronte c’è la torre della televisione, ricorda un po’ una torre Eiffel in scala. Anche questa si illumina a tratti, ma è spesso anonima.

Ci fermiamo per cena da Taco Fanatico che offre piatti tex-mex. Ordino un risotto con formaggio e Leila jalapeno e quesadillas al pollo. Da bere io prendo una limonata per non giocarmi il bonus birra con una Heineken e Leila ordina un Margarita. Il mio piatto arriva con carne sopra non segnalata nel menu, ma sulo nello stato superiore che si mangia Leila. Decisamente in Giappone non ce la possono fare!

Possiamo ad un altro bar, il Koyoen, dove prendiamo due birrette che mi avevano intrigato nella prima ispezione. Sono delle Weiss buone.

Lasciamo il pub e andiamo al’Hub British Pub, della stessa catena di quello di Kyoto. Io prendo una Kirin, Leila una xxxxc. Aggiungiamo patate fritte e un calzone stile francese. Le ossa s sono crude, il calzone ha un contenuto non determinato.

Rimaniamo al pub per un po’, con un altro giro di birre, più andiamo a vedere se il coso di prima di è illuminato,: ebbene no!

Sempre via metro torniamo in zona hotel e cerchiamo un dolce per Leila. Tutto chiusi, è quasi mezzanotte, ma 7/11 risolve con un dolcino tipo Mont Blanc che si scofana in camera.

È mezzanotte e le macchine del bucato si stanno liberando, carico un bucato, punto la sveglia e fra due ore vado ad ritirarlo. Cosa non si farebbe per una maglietta pulita.

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