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11/12/2012 – Phnom Penh e ritorno

Sveglia comoda, l’aereo è alle 20:20 per cui non c’è fretta.

La giornata sarà dedicata allo shopping, per cui dopo colazione lasciamo le valige all’albergo che ce le terrà in custodia fino a sera.

Iniziamo camminando nelle strade intorno alla 240 e vediamo già delle cose, ma qui i prezzi cambogia2507_phnompenh_centrocommercialesoryasono un po’ alti (e talvolta non di pari passo con la qualità). Rotta successiva verso Sorya, un moderno centro commerciale. Dentro non è come ce l’aspettavamo: i negozi hanno cose prettamente occidentali che si trovano anche qui. La cosa buona è che Leila ha trovato degli smalti naturali per le unghie che da noi costano € 11,00 a 3 USD. All’ultimo piano c’è la Food court dove si possono trovare tutti i generi di piatti.

cambogia2509_phnompenh_ristorantefriendsPer il pranzo però noi abbiamo optato per il famoso Friends, meta obbligatoria su ogni guida. Non posso dire che si mangi male, ma sembra cucina Khmer un po’ rivisitata per i palati dei turisti. Io ho preso degli Spring Rolls, buoni, ma diversi da tutti quelli che ho mangiato in precedenza. Insieme ho preso delle verdure in salsa con riso. Leila ha preso carne alla salsa al pepe. Insomma, tutto molto buono, ma la cucina è più vicina a quella occidentale che a quella Khmer (gli spring roll erano accompagnati da maionese).

cambogia2531_phnompenhUsciti ci siamo diretti al Russian Market, un enorme mercato per turisti e locali. Una parte difatti contiene molte bancarelle che esibiscono alla fine le stesse cose (statue, sciarpe, dipindi…) ad uso dei turisti e una parte con ferramenta, alimentari e altro per i locali. La trattativa è d’obbligo anche perché di solito partono dal doppio di quello che è un prezzo decente.  Intorno al market ci sono anche negozietti che hanno roba un po’ più costosa, ma di migliore qualità, un salto è consigliato.

cambogia2560_phnompenh_palazzorealeSiamo tornati sul lungo fiume per la cena (alle 17:00) e per l’ultimo tramonto. Davanti al Palazzo Reale c’era una sorta di celebrazione con centinaia di monaci seduti nel giardino. Uno spettacolo incredibile.

Ci siamo infilati in un ristorante a caso dove ho preso gli ultimi noodles alle verdure e Leila degli Spring Rolls. Abbiamo mangiato in fretta e preso un tuk tuk per tornare all’albergo.  

Sorte vuole che abbiamo preso un #@!!§# che non conosceva le strade e testardo come un mulo. Io con la cartina in mano gli facevo vedere che andavamo nella direzione sbagliata, ma questo insisteva. Alla fine Leila è scesa, ha chiamato un poliziotto che il #@!!§# è stato ad ascoltare e siamo arrivati molto in ritardo.

Con un altro tuk tuk siamo andati all’aeroporto, ma sulla strada il traffico era allucinante. Inutile dire che eravamo un bel po’ agitati. Alla fine siamo arrivati un’ora prima dell’imbarco (quasi alla chiusura del checkin) e tutto è andato bene.

Il viaggio è stato lungo, il rientro pessimo. Dal mare di Sihanoukville ci siamo trovati la neve e una escursione termica di 30 gradi! Beh, non lamentiamoci, due settimane di inverno le abbiamo saltate.

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