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10/12/2012 – ritorno a Phnom Penh

Sveglia presto per fare l’ultimo bagno. Colazione e con la mappazza sullo stomaco diretti in acqua. Al pensiero che non ho idea di quando sarà il prossimo bagno sono rimasto in acqua per circa tre ore.

cambogia2451_sihanoukville_serendipityroadE’ ora di ritornare, andiamo a prendere il minivan prenotato e capiamo subito l’errore. In Cambogia si può girare con i minivan a prezzi da turista o con gli autobus frequentati da cambogiani. La differenza è che il primo costa qualche dollaro in più del secondo, è più veloce, con una aria condizionata da raggelarti le ossa e con una serie di turisti il più delle volte maleducati. L’autobus invece è lento, caldo, ma popolato da gente fantastica, cordiale e spesso incuriosita. Insomma se devo scegliere tra il c#@!!##e che metteva i suoi piedi sulla mia valigia o la gentilissima signora che mi offriva il pollo direi che non ho dubbi.

Purtroppo gli spostamenti sono finiti, rimane solo di prendere un aereo.

Phnom Penh è come l’abbiamo lasciata, siamo noi che siamo cambiati. Adesso sappiamo quanto deve costare un tuk tuk, dove ci sono pericoli e mangiamo senza la paura della vendetta di Montezuma.

Per i tuk tuk se insisti un po’ riesci a farti fare il prezzo che chiedi, sono talmente tanti che non gli lasci scelta. C’è però da chiedersi dove sia il limite prima di strozzare della gente che ha una vita non certo facile. Il mio consiglio è quello di chiedere al proprio albergo quale sia il prezzo di riferimento, il nostro ad esempio espone una lista a seconda delle destinazioni, e non rimanere mai sotto a questo. In tutti i casi capisci bene dalle loro facce quando l’offerta è onesta o meno.

Per la cena abbiamo provato ancora ad andare da Friends, ma era chiuso anche questa volta. Alle volte mi chiedo se quello che ha scritto la guida della Lonely Planet (ultima ed. 2011) abbia mai messo piede in Cambogia. Troppi errori, inesattezze e omissioni, questa volta siamo rimasti veramente insoddisfatti.

cambogia2470_phnompenhIl tizio del tuk tuk ci ha portato in una altro ristorante, ma era lo stesso dell’andata. Abbiamo camminato un po’ per trovarne un altro e siamo finiti in quello di un tizio che parla francese e che ne ha uno anche a Marsiglia. Purtroppo non ci ricordiamo il nome. Abbiamo iniziato con due Piñacolada che erano bombe etiliche, forse gli stavamo simpatici? Leila ha poi preso il Khmer BBQ di carne e io verdure al curry e riso. Tutto molto, molto buono.

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Dopo un giro al Night Market, un posto più per locali che turisti che espone spesso cineserie, abbiamo bevuto qualche cosa in un bar. Io sono un integralista dei prodotti locali, ma ammetto che la birra Angkor mi sta diventando insopportabile. Purtroppo però non ne rimangono ancora molte.

Domani ultimo giro per Phnom Penh e la sera aereo per casa. L’ultimo capitolo di questo magnifico viaggio ho paura che verrà scritto dal suolo italiano.

2 pensieri su “10/12/2012 – ritorno a Phnom Penh

  1. GABRIELLA

    Sei rattristato per il ritorno ?
    E ancora non sai cosa ti perdi domani . . .
    . . . dove saremo noi e soprattutto con chi . . .
    Buon rientro 🙂

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