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05/09/2016 – Big Island – Kona Kailua

La mattina inizia presto, andiamo alla reception a registrarci visto che la sera prima era chiusa.

Andiamo poi in un caffè a fare colazione al Volcano’s Lava Rock Cafe, uova e bacon per Leila, uova semplici per me, ovviamente caffè a ripetizione fino a che non spari alla cameriera.

Visto l’insuccesso del giorno prima e forti della tessera annuale torniamo al Jaguar Museum dentro al parco a vedere il cratere- Oggi si vede bene, c’è un cratere grande oramai chiuso e uno più piccolo dal quale esce il fumo. Come detto della lava nemmeno l’ombra.

Prendiamo la strada verso sud che costeggia la costa sud ovest per arrivare a Kona. Lungo la strada ci fermiamo varie volte tra punti panoramici e cose da vedere.

Prima tappa è la spiaggia di Punalu’u Black Sand Beach, il cui nome rende giustizia. La sabbia, a granelli grossi, è completamente nera. Effetto surreale, ma molto suggestivo.

Seconda tappa è la strada che arriva alla punta sud. Qui il vento deve essere forte, perchè gli alberi sono inclinati come solo in Nuova Zelanda ho visto. Alla punta c’è l’accesso a Green Sand Beach, ma per arrivarci c’è un trekking di un’ora, ma le gambe sono ancora maciullate dal giorno prima e soprassediamo. Ci sono anche delle camionette abusive che coprono il tragitto, ma anche in quel caso, vista sopratutto l’aggressività dei conducenti, lasciamo perdere.

A ovest della punta sud si dirama un’altra strada che porta ad una scogliera (l’altra strada rispetto a quella segnalata dalla portiera di una macchina). Il posto è carino, niente di che, la particolarità sono un branco di ragazzini che si lanciano giù dalla rupe in mare. Un salto di circa 10 metri, niente di terrificante. Lo spaventoso è quando lo fanno in un buco adiacente che finisce sempre in mare, ma con un diametro di 3 metri circa, rocce intorno e onde. Beata gioventù!

Proseguendo ci fermiamo in varie scenic view, ma inizia anche a piovere. Arriviamo a Captain Cook che vediamo praticamente dalla macchina, infine all’Holua Resort. Era uno dei pochi posti rimasti nella zona che preferivamo, costo poco sopra la nostra media. Arrivati alla camera scopriamo di avere un intero appartamento con cucina, salotto, macchina per i vestiti (e a questo punto ne abbiamo bisogno) e piscine e Onsen sparsi. Meraviglia!

Ci sistemiamo e siamo pronti per la cena, anche perchè negli USA dopo le 21:00 si digiuna! Andiamo ad un ristorante in cima alla collina, Sam Choy’s. Il posto è sicuramente pretenzioso e il fatto che non ci siano i prezzi sul menù la dice lunga. Leila prende delle ribs, a me preparano un piatto fuori menù, noodles con verdure e tofu alla cinese. Due birre accompagnano il tutto. Devo dire che il piatto era veramente favoloso e il prezzo nettamente più alto della media è ben speso. Anche Leila è stata entusiasta. Ovvio che poi non ci torni più, ma una visita forse merita.

Tornati alla camera vado a farmi una piscina e vasca calda fino alle 22:00 quando scende il coprifuoco. Nessuno difatti è in giro, tra poco arrivano gli Zombie.

 

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