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06/09/2016 – Big Island – Kona Kailua

Oggi è il giorno che aspettavo!

Colazione la mattina da L & L HB, un fast food a base di uova fritte, toast, e bacon per Leila e procediamo per Pu’uhonua o Hònaunou National Historic Park. In realtà non è questa la nostra meta, ci siamo stati anche il giorno prima senza nemmeno entrare.

Di fianco a questa c’è una spiaggia che la Lonely Planet nomina come Two Steps, almeno credo visto che la qualità di questa guida è in crollo verticale e difatti si sono dimenticati di spiegare come arrivarci.

Il posto dovrebbe essere famoso per lo snorkeling, Quando arriviamo al consueto parcheggio a pagamento, costante di ogni spiaggia, troviamo difatti un mare di tubi e maschere. La spiaggia è rocciosa, niente sabbia e difatti ti devi lanciare dalle rocce. La pratica non è complicata ci sono tre gradini, non ho capito se naturali o meno, che ti traghettano in acqua.

Sul fondo c’è un alternarsi di rocce e sabbia e in metto a tutto questo una miriade di pesci di ogni foggia e colore. Lo spettacolo è entusiasmante e annovero questa tra le mete obbligatorie.

Vorrei fermarmi fino a sera, ma oggi è il giorno che sto aspettando. Torniamo al resort per cambiarci e mandare l’ultimo di n messaggi all’agenzia di ansiosi al quale abbiamo prenotato il tour. Siamo alla conferma della conferma!

Alle 14:45 siamo al Market di Kona dove vengono a prenderci: destinazione Mauna Kea. Questo è la montagna (in realtà è un vulcano) più alta dell’isola con i suoi 4205m. Wikipedia cita:

È il monte più alto della Terra se misurato rispetto alla sua base, che si trova a quasi 5.761 metri sotto il livello del mare.

Dalla zona di Kona, nuvole permettendo si staglia sempre netto sullo sfondo e visto dal mare non sembra nemmeno così alto.

Ma come … io che odio i tour?

Il tour è costosetto, noi abbiamo preso il Mauna Kea Summit Adventure, uno degli autorizzati dal parco.

Se sopravvivi all’ansiosa tizia che ti chiede conferme continue della presenza arrivano a prenderti puntuali al Market di Kona. Un pulmino da circa 14 posti ti porta su al Visitor Center (circa 2000 metri). Qui il panorama diventa spettacolare essendo il livello delle nuvole più basso di quello del Visitor Center.

Ti viene “offerta” una lasagna vegetariana. Se non pensi al nome “lasagna” quello che mangi non è male.  Dopo circa 30 minuti, tempo necessario alla fase di acclimatamento, si procede verso la cima. Ti viene “offerta” in prestito anche una giacca per il freddo. In cima difatti la temperatura è nettamente più bassa e una giacca pesante è necessaria.

Dopo una breve illustrazione dei telescopi si passa sull’altro versante, ovvero nella parte più alta, dove si attende il tramonto. Lo spettacolo è impressionante e magnifico allo stesso tempo.

Quando inizia a fare buio si riparte verso il Visitor Center dove i pulmini si fermano nei paraggi del parcheggio. Montano due telescopi e fanno una lezione di astronomia. Con il telescopio di mostrano stelle pianeti e galassie, che però ad un occhio profano sembrano tutti uguali. Il momento migliore è la vista di Saturno, assolutamente inconfondibile con i sui anelli.

Questa parte è un po’ lunga, ma interessante. Molte persone però sono rimaste sul pulmino per fronteggiare la temperatura.

Sul tardi riparte la carovana e verso le 23:00 siamo al parcheggio e poi verso il residence.

Quindi perchè il tour? Leggendo su internet e guardando alcuni poster sul posto sembra che la strada per arrivare su sia praticamente impossibile perchè sterrata. Altro motivo è che le agenzie di noleggio auto non assicurano il Mauna Kea, quindi qualunque problema è a tuo carico. Persino il sito del parco consiglia mette molti avvisi.

La realtà? Il tratto non asfaltato è limitato a qualche chilometro dal visitor center fino a metà della strada, poi diventa asfaltato. Molti vanno su in maniera autonoma, quasi tutti con Jeep, qualche SUV e pochissime berline (ne ho contate due). La strada non è quindi impossibile, ma se dovessi farla userei un vero fuoristrada (ergo non un inutile e pesante SUV). Il problema non è salire, ma in realtà scendere in quanto le discese sono veramente ripide e i tornanti continui. Senza le ridotte potrebbe essere veramente un suicidio.

C’è da tenere in considerazione però un altro fatto: alle 12:00 ero dentro all’acqua, alle 18:00 a più di 4000 metri e questo, insieme alla rarefazione dell’ossigeno, si accusa. O alla guida c’è un rimpiazzo o quando arrivi su te la puoi vedere brutta.

In sostanza: non farei la salita con una vettura affittata fuori dalla assicurazione. C’è una agenzia a Kona che invece copre, ma la differenza di prezzo con le consuete, sopratutto per più giorni, copre il costo del tour.

La vita è preziosa, ognuno faccia le sue valutazioni. Di sicuro la visita al Mauna Kea è un evento da non perdere assolutamente.

 

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