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31/08/2019 – Islanda sud ovest

Sveglia al cottage verso le sei, tempo di sistematici un attimo e usciamo per andare a vedere il geyser con poca gente.

Il parco è vicino alla nostra casetta e arriviamo a piedi in pochi minuti. Oltre a noi c’è solo una coppia, quindi riusciamo a goderci la visita. Rimaniamo parecchio davanti a Strokkur, è il più spettacolare e ogni 5 minuti circa spara il vapore in alto.

Gesyr, il re del parco, invece non è in attività da tempo ed è un peccato perché arriverebbe molto in alto.

Dentro al parco ci sono anche altri geyser, piccolini, ma dai bei colori. La strada arriva sopra alla collina dove c’è una bella vista della valle.

Facciamo colazione a buffet al cottage e usciamo sfondati di cibo e, caricate le valige, partiamo per la nostra seconda tappa: la cascata di Godafoss.





Dista solo una decina di chilometri, quindi arriviamo in fretta. Ala faccia del periodo e del turismo in calo c’è una marea di gente. Nonostante questo si riesce ad apprezzare la forza e imponenza di Godafoss e dei due salti, uno da 20 metri e uno da 11.

Ritorniamo si nostro passi e passiamo davanti a Gesyr e non è come lo abbiamo visto noi, è murato di persone. Per fortuna ci siamo svegliati presto.

Terza tappa è il Kerið Crater, un lago dentro al cibo di un vulcano. Ci copriamo bene perché la pioggerellina si è intensificata. Il tempo non è dei migliori, ma questo non toglie niente alla bellezza del posto, però toglie qualche turista che è corso via.

Ci beviamo un caffè in macchina e poi partiamo per la nostra ultima meta: la Reykjadalur Valley. Si parte dalla città di Hveragerði e si arriva dopo 3,3 km di strada quasi interamente in salita e sotto la pioggia ad un fiume con acqua riscaldata dalle sorgenti termali.

Belli il posto, ma è sabato e molti islandesi sono qui a mollo. Noi siamo bagnati e sudati fino al collo, quindi ci limitiamo a infilare le mani in acqua per provare il tepore.

TipsVale la pena di fare il trekking senza fare il bagno? La roba comunque l’avevamo dietro, ma non c’è un posto per cambiarsi e quindi si fa alla temperatura ambiente. Come primo giorno abbiamo evitato non essendo ancora abituati al clima, ma la camminata è comunque bella per la presenza di cascate nella valle e fumarole arrivati a destinazione. Sicuramente il trekking di 3,3km solo andata tutto in salita è un po’ impegnativo.

Il ritorno è veloce, del resto è tutta discesa. Arrivati alla macchina pensiamo la strada per Hella, dove Arhùs caffè ci ospiterà per due giorni.

Lungo il tragitto ci fermiamo da Bonus per prendere cose fresche come pane e skyr (lo yogurt islandese).

TipsBonus è una catena di supermercati a prezzo affrontabile per il costo della vita in Islanda. I prezzi si possono paragonare ai nostri e i prodotti sono spesso gli stessi dei concorrenti tipo Netto.
TipsLo Skyr è il loro yogurt, veramente molto buono. Un po’ più denso dello yogurt classico, ma assolutamente gradevole. In Islanda il tempo, malgrado la continua pioggia, è comunque secco quasi ovunque, quindi un alimento umido come lo yogurt è comunque indicato.

Non ci vuole molto tempo per arrivare al camping, dove veniamo accolti dalla gentile scortesia islandese della reception. Il posto comunque è molto bello, abbiamo un cottage con bagno privato e siamo di fronte ad un fiume con un bellissimo tramonto.

Arrivati in camera prepariamo qualche cosa e, sfiniti, ci mettiamo a letto con ancora la luce del giorno!

Buonanotte!

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