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13/12/2017 – Melbourne

Ci svegliamo alle 8, la giornata non sembra particolarmente piena. Colazione con molta calma alla cucina del campeggio, doccia, un po’ di internet, spesa da Coles adiacente al campeggio e verso le 12 partiamo per il centro. 

Riprendiamo l’autobus, ma ancora non riusciamo a capire come funzionano le tariffe. 

Accendiamo vicino al mercato che oggi è aperto solo in versione serale,  e prendiamo per Lygon street. Questa strada é caratterizzata da ristoranti e attività italiane, qualcuna credibile, qualcuna un po’ meno. Ci fermiamo al Grinders Coffee che fa anche da torrefazione, uno dei pochi posti non italiani. Prendiamo un Flat White e Long Black che non si dimostrano entusiasmanti. 

Da Lygon street a piedi arriviamo al parco del Carlton Gardens al cui interno c’è anche il museo. Dopo una breve ispezione vediamo che è molto grande e ci vorrebbe troppo tempo. Mentre usciamo dal parco vediamo decine di ragazzi neolaureati con le relative famiglie in un clima estremamente gioioso.

Passiamo poi a Chinatown il cui schema ricorda quello del distretto italiano, prettamente ristoranti. 

Ritorniamo quindi all’ufficio informazioni per farci aiutare nell’itinerario verso Sidney. Ci consigliano un paio di cose, ma in  serata vedremo. 

Pensiamo quindi il 35, il tram che fa la circolare. È gratuito, per cui sempre pieno.  La destinazione e il Queen Victoria Market, ma arrivato ai dock si ferma e scarica tutti,  sono le 18, la città si prepara all’ibernazione!

Arriviamo al Market a piedi in 20min, prendiamo una limonata, oggi il caldo è allucinante. Dentro ci sono bancarelle che vendono cose e alle che vendono cibo, tavoli e sedie nel mezzo sono a disposizione degli avventori. 

 

Dopo un giro Leila prende un hamburger,  ma rimane delusa come il giorno o precedente: non è solo carne, aggiungono altroe ala fine è un impasto. Io invece …. beh facciamo una digressione! Per filosofia non mangio mai italiano all’estero,  primo perché sarei sempre deluso, secondo perché lo mangio quasi sempre in  Italia e quando viaggio voglio provare altro. Quando però arrivi davanti alla scritta “Eletta migliore pizza del mondo nel 2016”, io accetto la sfida! La migliore é esagerato, ma la pizza é davvero molto buona. Leila prende un’ altra limonata, io un’ a birra Cooper Session, orrenda!

Dentro al mercato fa ancora più caldo che fuori, ce ne usciamo e raggiungiamo la fermata del 220 nei paraggi. Poco dopo siamo sopra e stiamo rientrando. Passando la tessera dell’autobus in uscita mostra un credito di 7 dollaro, quindi? Confusione totale. 

Rientrati al campeggio facciamo la doccia e poi a letto, domani faremo molti chilometri. 

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