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23/11/2017 – Kings canyon

Alle 5 siamo svegli.  Colazione con uova e pane, dentro al camper e alle 7 si parte. Oggi trasferimento lungo, tappa da 350 km a Kings Canyon. Se i km possono sembrare molti bisogna tenere conto delle dimensioni dell’Australia, più o meno questi saranno i nostri itinerari.

Ci fermiamo in  centro a Alice Springs per una ultima spesa questa volta da Coles, prima di immergersi dell’outback più remoto. Facciamo un ultimo pieno visto che sembra che nell’outback il prezzo sia feroce. 

Il Britz ci fornisce anche di navigatore, trovare la strada non è un problema, a dire il vero non lo sarebbe nemmeno senza, le strade sono poche in questa zona. 

Le distanze però sono notevoli, le strade principali larghe, i limiti tolleranti, ma c’è da tenere in conto alcuni fattori. Ad esempio appena imboccata la Stuart Hwy un rettile mi ha attraversato la strada. Sembrava un piccolo varano, veramente carino, un peccato farlo fuori. Una inchiodata gli ha salvato la vita, ma poi non hai una gran voglia di correre.

Per strada possono passare decine di minuti prima di incontrare qualcuno, il cellulare il più delle volte non prende, la calma diventa un imperativo.

Infine Trevis dimostra un consumo di benzina importante e scarsa autonomia, costringendoci quindi a fare il pieno di sovente. Come previsto più ti addentri nell’ outback, più tutto costa e la benzina passa da 1,3$ a 1,8$ come niente.

Passiamo da Erldunda, uno di quesi posti tipici dell’outback composti da ristorante, campeggio e pompa di benzina. Ovviamente fare il pieno è obbligatorio. Da qui ripasseremo per le tappe successive e, dopo avere provato le patatine fritte eccezionali, ne siamo contenti.

Da Erldunda si passa ad ovest fino ad arrivare all’incrocio Uluru – Kings Canyon, inutile dire che anche da qui dovremo ripassare. Tutte queste ripetizioni sarebbero state superate con un 4×4, ma come già detto, sarebbe stato un viaggio di altro tipo.

Dopo parecchie ore raggiungiamo il Kings Canyon. Nell’ordine sula strada ci sono un primo campeggio, il Kathleen Springs Walk, i trekking sul canyon e il Kings Canyon Resort e Holiday Park.

Visto che è di strada ci fermiamo e percorriamo a piedi il Kathleen Springs: circa un’ora abbondante, sentiero facile, caldo pazzesco, ma sono le 14. Alla fine si arriva ad un lago dove lo spirito del serpente ti osserva. Secondo me in quell’acqua c’è ben altro che spirito. 

Raggiungiamo il Kings Canyon Holiday Park dove ci rapinano per una piazzola con corrente. Non andiamo nemmeno a vederla e andiamo a fare il primo trekking incontrato. L’intenzione è quella di tagliare i giorni e rimane qui solo una notte. 

Il Creek Walk è facile, quasi tutto in piano. Sono quasi le 17, ma ancora il sole picchia. Si fa tutto in circa un’ora andata e ritorno con cambio  scarpe compreso, solo che non si arriva da nessuna parte! Una parte del percorso é crollata da qualche mese e quindi ti fermi in mezzo al niente. 

Torniamo al campeggio, doccia veloce e andiamo al punto di osservazione del tramonto sul canyon. A vederlo da qui il Kings Canyon non sembra poter competere con il Gran Canyon o con quello delle Hawaii, domani vedremo. Ci facciamo rapinare per un paio di birre e aspettiamo che il sole scenda. Torniamo al camper dove prepariamo un paio di panini con hummus e verdure e dopo avere lavato piatti e denti siamo pronti a dormire, 

Buona notte! 

 

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