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29/11/2017 – Wilpena, Flinder Range Park

Primo fuori programma, da un paio di foto vediamo che il Flinder Range qui vicino sembra un posto notevole.

Dopo muffin e caffè attendiamo le 10 e andiamo al centro informazioni di Port Augusta dove una scortese impiegata ci dice poco o niente. 

 

Un’ultima spesa da Walmart e poi si parte alla volta di Quorn proseguendo per Hawker. Ci fermiamo all’ufficio informazioni, ma scopriamo che è un inutile pannello. 

Prendiamo un paio di caffè alla pompa di benzina dove ci danno forse la documentazione migliore con relative spiegazioni. Ci consigliano i percorsi locali, ma è una piana poco interessante. 

Proseguiamo per Wilpena, ma la strada si trasforma in un cimitero di canguri. Al 50esimo penso: “Dopo tutti questi canguri, adesso mi piacerebbe vederne uno vivo! “.

A pochi km dalla meta vengo accontentato: sotto un albero ci sono dei canguri che prendono il fresco. Che emozione, sono i primi della mia vita! Proseguiamo molto lentamente e passa uno struzzo, non ha lo stesso fascino del canguro, ma merita la sua foto. Poi di nuovo canguri, una meraviglia, 

Arrivati andiamo al centro informazioni, ma non c’è.  C’è però una reception per il resort e campground.  Prendiamo un unpower site per due notti e la scortese impiegata è avara di informazioni. 

Finalmente tiriamo le fila e capiamo tutto: il Flinder è un parco nazionale enorme, il più grande d’Australia. Non c’è una biglietteria ufficiale perché è composto da centinaia di strade di normale percorrenza, ma paghi una sorta di tassa di soggiorno sulla permanenza. 

Noi siamo sula tratta Wilpena – Blinman dove ti puoi fermare in vari punti, ognuno dei quali ha dei percorsi. 

Per oggi scegliamo il Lookout, solo 7km per arrivare alla vista dall’alto della zona. Mentre ci stiamo preparando chi sbuca in mezzo alle piazzole? Un altro canguro per niente intimorito dall’uomo. 

Iniziamo il nostro cammino e iniziamo a vedere altri canguri,  lucertolone, pappagalli, capre selvatiche, tutti quanti in stretta osservazione di quello che stiamo facendo. Noi guardiamo loro e loro noi. 

L’ultima parte del percorso si inerpica per la montagna, impegnativa, ma alla portata.  Il panorama dall’alto non è niente di speciale, ma il viaggio è stato speciale. Il ritorno non si differenzia dell’andata. 

Passiamo davanti alla reception dove c’è anche un piccolo market abbastanza fornito. All’uscita vediamo due canguri bere da un vaso, una scena meravigliosa. 

 

 

Ritorniamo da Travis, beviamo un (orrendo) Chardonnay preso prima al market, prepariamo la cena a base di noodles e verdure saltate e beviamo una birra facendo una passeggiata. Laviamo i denti con quel poco di luce rimasta e, quando il buio ci avvolge, rientriamo dentro a Trevis e prepariamo il letto. 

Canguri in giro non c’è ne sono più, tanto vale dormire, ma primo a di farlo, voglio ricordare qualche episodio di questa magnifica giornata. 

🙂

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