Sveglia comoda alle 8:30, la giornata precedente è stata pesante.
All’hotel abbiamo la colazione compresa, devo dire che ho ammortizzato la spesa molto bene.
Andiamo a piedi alla prigione, ma l’ultimo ingresso è alle 10:00 per qualche motivo oggi chiudono, quindi non riusciamo ad entrare.
Mentre si cammina per la città di vedono ovunque bellissimi murales. Non stiamo parlando di quelle orrende scritte che imbrattano le città, ma di curati disegni che appaiono ovunque.
Lella vuole vedere il museo del Titanic, costruito appunto nei cantieri di Belfast. A me la visita non entusiasma, ma la accontento. Per il museo sono necessarie svariate ore e devo ammettere che mi sbagliavo, la vista è veramente interessante e il museo beh curato. Narra particolarmente del stato sociale dei lavoratori e della popolazione di Belfast ai tempi della realizzazione del Titanic.
È un po’ tardi, andiamo alla cattedrale, ma la vediamo solo da fuori. Al palazzo del comune hanno organizzato uno splendido food court con cibi di tutti il mondo. C’è già gente ovunque, pronta a festeggiare il sabato sera.
Torniamo in hotel per cambiarci, ma dopo poco usciamo nuovamente, qui non si cena tardi.
Usciamo e cena al Crown bar uno dei più vecchi pub di Belfast. Zuppa del giorno a base di funghi e pie (che poi una pie non è) vegetale. Accompagno con una Belfast lager. Insomma …
Lella prende salmone e una Guinnes pie non troppo buone. Buona invece la Guinnes.
Andiamo in centro per fare due passi, arriviamo nel Cathedral quarter, sito della vita notturna locale e al Foley’s, prendiamo l’americana Blue Moon per me e una Guinnes per Leila.
Sulla via del ritorno faccio una cosa inconsueta, mi fermo alla “più buona pizza di Brlfast” e condivido una margherita con Leila. Vabbè… risultato scontato.
Torniamo all’hotel stanchi, giornate lunga, ma bella. Non si se si ripeterà, ma oggi c’è stato il sole e non ha piovuto.