Si riparte finalmente. Abbiamo due settimane a disposizione, qundi abbiamo scelto un posto non troppo lontano e mai visitato: Irlanda. Faremo una sorta di anello per il perimetro comprendendo anche l’Irlanda del Nord.
L’aereo parte alle 6, alle 3:30 siamo già svegli, ma se vuoi risparmiare sul biglietto aereo ti adatti.
Arriviamo a Dublino, ma non ci fermiamo, sarà tappa del ritorno. Prendiamo la nostra Polo affittata dall’Italia e partiamo per la nostra prima destinazione: la cittadina di Howth e il vicino faro di Baily.
Howth è una bella cittadina, forse perché è la prima che vediamo. Di sicuro non è una metropoli, ci fermiamo giusto il tempo di una colazione da Starbucks Coffee dove prendo un Flat White, una specie di cappuccino che si trova spesso nei paesi anglosassoni. Dopo una brevissima passeggiata ripartiamo, sta piovendo.
Per vedere il faro di Baily c’è un trakking di qualche chilometro. Con la macchina arriviamo in cima alla città dove c’è un parcheggio con vista su falesia e faro, l’agenzia del turismo ci indica come arrivarci. Ci si potrebbe avvicinare con un piccolo trekking, ma piove e non sembra valerne la pena.
Con tutte le difficoltà di una auto con cambio a sinistra arriviamo alla seconda metà, il castello di Malahide che visitano solo da fuori, il tour guidato ci potrebbe via troppo tempo.
Visitano anche la cittadina vicina, niente di che, ma abbiamo l’occasione di fare un giro in spiaggia, breve ovviamente piove, smette e riprende ogni 10 minuti.
Proseguiamo per Manasterboice, con un itinerario non ideale, per la tappa successiva dovremmo tornare indietro, ma abbiamo prenotato la vista per le 15 ed è ancora presto.
Monasterboice è un cimitero con i resti di un monastero di cui rimane in piedi poco, ad eccezione di una torre. Bella vista, se non ci si fa impressionare dai cimiteri.
Ultima tappa è Brú na Bóinne, un impressionante sito megalitico. Prenotare il biglietto non è stato facile, è sempre pieno, ma alla fine ci siamo riusciti.
Al visitor center c’è un museo molto esplicativo. Dopo averlo visto e fatto arrivare l’orario giusto saliamo su un autobus che ci porta al primo sito: Knowth. Non è possibile visitarlo dentro, ma vederlo da fuori è impressionante per le sue dimensioni. Una guida ci racconta molte cose appurate e presunte.
L’autobus ci porta poi a Newgrange, anche se la struttura è più piccola, non è meno impressionante. A differenza dell’altro qui si può accedere ad una camera interna dove si può comprendere come sia stato realizzato. Siamo parlando di un numero esorbitante di pietre gigantesche impilate a creare e per sostenere la struttura. Ovviamente non manca il consueto allenamento astronomico all’rquinozio, alla faccia della percezione dei primitivi del neolitico.
Un’ora abbondante di macchina ci separa da Belfast. Non si nota il passaggio dal territorio irlandese a quello inglese se non per i cartelli stradali diversi.
Arrivati all’hotel parcheggiano in un posteggio vicino e facciamo il check-in. Risederemo allo Hampton By Hilton, un bell’albergo non in pieno centro, ma vicino. Purtroppo qui c’è la sterlina inglese e i pressi sono parametrati a questa valuta. E’ l’albergo più costoso di tutto il viaggio.
Cena vicinissimo all’hotel, al Nu Deli dove prendiamo antipasti misti, poi io aggiungo ceci e lenticchie con garlic bred e Lella un pollo consigliato nelle specialità. Insomma .. a noi l’indiano piace, ma questo mica tanto.
Beviamo acqua per evitare la birra indiana, ma rialziamo il tasso etilico ad un pub. Lella ordina la sua prima Guinnes e io prendo la Rockshop, una lager locale, non propriamente indimenticabile.
La giornata è stata lunghissima, essere arrivati a mezzanotte ha quasi del miracoloso