Abbiamo deciso di rimanere due giorni in più perché il giro che volevamo fare diventa complicato (per partire da qui ci voglio tre autobus, ricordate?), ma il residence è pieno.
Il manager, sempre più gentile, ci prenota una appartamento per altri due giorni da un suo amico. Dopo colazione salutiamo tutti e il nostro nuovo ospite viene a prenderci.
Il nuovo residence è molto carino, le camere sono più grandi, ma il gestore del vecchio ha trattato il prezzo per noi. L’appartamento non è ancora pronto, quindi ci prendiamo il costume e ce ne andiamo in spiaggia a Itzuzu con l’autobus.
Oggi non c’è molta gente, quindi andiamo a sistemarci sotto un albero per la giornata. La soluzione albero è forse un po’ più scomoda del lettino e ombrellone a pagamento, ma ti consente di stare in mezzo alle famiglie turche che vengono al mare.
Lo spettacolo ricorda un po’ quello dell’Italia di un tempo: famiglie numerose che vengono armate di tutto punto (tappeti, cuscini, amache, bombole del gas, teiere…) per passare la giornata insieme. E’ tutto molto carino.
La giornata scorre tra pennichelle e bagni, fino all’autobus delle 18:00. Rientrando al nuovo residence ci fermiamo in una lavanderia perché le mie magliette sono finite. Il gestore è un tizio simpaticissimo, malato della cucina italiana. Ci facciamo suggerire da lui un ristorante turco decente in città e ci disegna una mappa con varie alternative.
Al residence la camera è pronta, facciamo la doccia e ripartiamo per il centro. Il primo ristorante suggerito è una sorta di self service con piatti esclusivamente turchi. Io prendo un piatto con riso, verdure in salsa e ceci in salsa, Leila pollo alle spezie, fagioli, cipolle, patate fritte con peperoni e una salsina rossa piccantissima che abbiamo già provato altre volte. Tutto spettacolare, entra di botto nelle migliori cene mai consumate. Il proprietario alla fine ci offre anche due çay turchi.
Passeggiata dopo cena, la città sembra ancora vuota, ma più frequentata di due giorni fa, forse il turismo sta ripartendo? Leila si da il colpo di grazia con una Baklava e con un altro dolce altrettanto … dolce.
Domani ultimo giorno a Dalyan, poi inizia il rientro. Stiamo iniziando a pensare a cosa dobbiamo fare appena rientrati e un po’ di tristezza ci coglie.