Sveglia ale 7:30, solita colazione e partenza.
Anche oggi percorso articolato, la destinazione finale è Batemans.
Usciamo dalla città via Princess hwy, facciamo rifornimento dal campeggio Big4 che in questo caso fa anche da pompa di benzina più economica che quelle vere.
In questa parte dell’Australia il mare spesso entra dentro la costa formando delle sorte di laghi. Un esempio è Narooma che incontriamo poco dopo essere partiti. E’ posta su delle colline ed è contornata dal mare da una parte e dal lago (che poi sempre mare é) dall’altra. Facciano tappa su entrambi i versanti, poi proseguiamo.
Abbandoniamo la Princess hwy per una fantomatica Tourist Route 4 che troviamo indicata. Questa passa per la costa e ci troviamo dentro a pittoresche cittadine, molto curate e, probabilmente, belle da viverci. Un esempio è Dalmeny e la sua Yabbarra Beach, dove tutto è perfetto, persino la potatura degli alberi.
Caffè sulla strada in un bar forno dove prendiamo il solito Flat White e Long Black che accompagnano con due paste, un Brownes e una al caramello, entrambe troppo dolci. Il Flat White non è un granché, sembrava un cappuccino, poi vedo che si tratta di caffè Lavazza e tutto si spiega.
Arriviamo infine all’ufficio informazioni della città di Batemans Bay, dove ci avevano detto che si poteva prenotare la piazzola per il campeggio dentro il Murramarang National Park. L’impiegata dice che non è vero, se vogliamo c’è un numero di telefono, ma non ci sarà problema.
Torniamo quindi indietro di 11km ed entriamo nel parco. Andiamo diretti al primo campeggio, il Pebbly Beach, ma è pieno. Dopo avere inveito contro la ragazza del centro informazioni proseguiamo per il secondo, il Depot Beach. Arriviamo, una scritta dice che é pieno! Una lavagna indica le prenotazioni e dice che tre piazzole sono libere. L’ufficio ovviamente é chiuso, sono le 16, ma fuori da esso c’è un telefono pubblico. Telefoniamo al numero indicato al centro informazioni, risponde un tizio dei National Park che dice di chiamare il numero di questo parco specifico e che ci indica. Facciamo il numero, ma una segreteria dice di chiamarne un altro. Facciamo questo numero con le monete che iniziano a scarseggiare e con una telefonata da 15 minuti e un pagamento con carta di credito riusciamo ad aggiudicarci due piazzole diverse (unpowerd e powered) una per il giorno previsto di sosta. Tra le varie cose che scopriamo è che c’è anche un sito internet dedicato a queste prenotazioni, forse dovrebbero informare gli uffici del turismo.
Parcheggiamo e andiamo a vedere se ne è valsa la pena dirigendoci ala spiaggia. È molto carina, ma la cosa più bella sono i canguri che girano liberamente per il campeggio.
Facciamo un bagno nell’acqua fredda anche se il sole è ben nascosto dietro una coltre di nubi. In questo lato di costa le onde sono più calme e si riesce a nuotare in tranquillità.
Camminiamo sulla spiaggia verso est, se ne vede la fine, ma è molto lontana, dopo mezz’ora torniamo indietro.
Il campeggio è grande, affollato e ci sono solo tre bagni e cinque docce per tutti che inevitabilmente vanno a degradare con il tempo.
Prepariamo la cena, purè e fagioli in scatola, quindi facciamo un giro per la strada che costeggia il mare. Ci sono le case private, non so se siano residenze o di villeggiatura, ma tutte molto belle. Il posto è veramente splendido.
Torniamo e laviamo i denti, io mi faccio un ultimo giro con il buio. Con la luce da fronte illumino dei canguri che stanno girando per il campeggio, credo si stiano preparando all’ispezione notturna in cerca di cibo. Non solo, inquadro anche due scoiattoloni che si bloccano sperando di non essere visti. Io non mi muovo e loro scappano si un albero. Me ne vado, ma torno dopo qualche minuto ritorno e questa esilarante scenda si ripete pressoché medesima.
Il silenzio scende sul campeggio, è ora di dormire e rientro. Ancora qualche voce si sente, i tempi in cui eravamo da soli a Cober Pedy sono passati e un po’ li rimpiango già!