Sigh, ultima e prima isola. Si intravede la via di casa ed è sempre una grande tristezza. Penso che potrei stare in giro per mesi prima di sentire la nostalgia.
Salutiamo il Resort, Roger (la Jeep) che restituiamo zozza di fango facendo finta di non essere mai stati sullo sterrato e infine la magnifica isola di Kaua’i. Questo posto ci è piaciuto particolarmente.
Saliamo su un Island Air a elica destinazione Honolulu dove passeremo gli ultimi tre giorni prima del massacrante ritorno da 23 ore.
Be’ il problema non sono nemmeno le eliche, il volo dura 40 minuti, ma le due ore di ritardo. Dopo tre voli Hawaiian Airlines pressoché perfetti il primo Island Air accumula più tempo di ritardo della durata del volo. Direi che posso sconsigliarla.
Arrivati già con un congruo ritardo abbiamo anche la pessima idea di prendere uno shuttle bus. Dopo 40 minuti questi era probabilmente bloccato nel traffico, per cui abbiamo cancellato e preso un taxi.
Aeroporto – Waikiki costa circa 40 dollari. Lo shuttle 29 a data e ritorno. Gli alberghi prenotano lo shuttle per l’aeroporto a circa 15 dollari a testa. Ergo per due persone:
- Taxi 80 dollari
- Shuttle 60 dollari
- Taxi + shuttle 70 dollari.
Visto il tempo di attesa l’ultima soluzione e a mio parere la più sensata.
Arriviamo finalmente allo Sheraton Princess Kaiulani, scelto perché Leila a fine viaggio vuole un po’ di lusso e non era rimasta molta scelta nonostante i mesi di anticipo. Ovviamente io terrei un profilo un po’ più basso, ma credo che questa sia la discussione più vecchia del mondo.
Scendo di corsa a farmi un bagno sulla spiaggia, acqua come di consueto a temperatura perfetta. Onestamente dopo tre settimane di spiagge e 4 isole trovo Waikiki sempre bella, ma non spettacolare come la prima volta. L’acqua non è limpida come Kona, la spiaggia è affollata, forse per il fine settimana, se indugi sullo snorkeling rischi un surfer sulla schiena. Intendiamoci, mi sto lamentando del Paradiso!!!
Rientrato doccia e usciamo per la cena. Ci fermiamo in un un posto come negozi di souvenir che avevamo già visto chiuso e vuoto. Hanno allestito bancarelle, ioni prendo un Pad Thai, Leila pollo al curry con ananas e cocco e maiale Kalua, ovvero due specialità hawaiane. Il suo ottimo, il mio un po’ meno.
Mangiamo in terrazza al 28 piano, con vista sulla città e sull’Oceano. Purtroppo siamo dal lato sbagliato e perdiamo i fuochi d’artificio del venerdì sera, pazienza.
Facciamo un giro per la città, ci prendiamo da bere e torniamo in albergo. Finalmente mi bevo una Shock Top, una delle birre americane che preferisco.
Alle 10 le strade sono vuote, anche a Waikiki si va a letto presto. Mi guardo un po’ di televisione, ma lo schema è il medesimo: 10 minuti di programma, 5 di pubblicità, mi addormento abbastanza in fretta.