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15/09/2016 – Kaua’i – Kapa’a

La parte sud dell’isola l’abbiamo vista bene, oggi è il turno della parte nord.

Facciamo colazione a Kapa’a in un posto anonimo. Per anonimo non intendo impersonale, ma proprio anonimo, nel senso che non ne ho trovato il nome. Solite uova sunny side e pane con patate, più bacon e portugase sausage per Leila. Qualità nella media. (n.b. dalle mappe ho trovato che si chiamava Island Palm Island Style Grill & Bar)

Proseguiamo quindi verso nord dove incontriamo come prima spiaggia Kealia Beach, ampia spiaggia di sabbia, mare parecchio mosso. Carina, ma proseguiamo.

Arriviamo al vecchio faro a Kilauea Point. Per visitarlo c’è un parco statale dove si possono osservare anche uccelli e specie indigene al prezzo di $ 5,00 a testa. Bella idea, ma proseguiamo.

Tappa successiva, quasi per caso, è Anini Beach Park. Dove c’è il parcheggio manca praticamente la spiaggia, ma proseguendo sulla strada si costeggiano tante piccole spiaggette, molto carine con un mare notevole. Annotata e proseguiamo.

Si giunge quindi ad Hanalei, una baia con annessa cittadina e fila di resort. Vediamo solo qualche spiaggia fuori dalla città, al ritorno ci fermeremo ancora.

Breve tappa alla Lumahai Beach, un lungo e largo spiaggione con onde imponenti, costeggiatada un fiume che si immette in mare.

Altra breve sosta presso il Wainiha Bay Park, giusto il tempo per vedere un’altra lunga spiaggia contraddistinda da grandi onde.

Tappa finale è Ha’ena. Questa è una scatola che contiene Tunnel Beach (Makua), il Beach Park e lo State Park.

Le prime due sono sullo stesso tratto di costa sorvegliate dagli stessi bagnini che oggi hanno piazzato i cartelli “spiaggia chiusa”. Il motivo è chiaro, con le onde che ci sono probabilmente ti ritrovi in Nuova Zelanda in men che non si dica. Un tizio ha infilato i piedi in acqua e il bagnino è saltato su un Quad per andarlo a riprendere. Io stesso stavo fotografando il cartello ben oltre la linea dell’onda quando una più grande delle altre è arrivata e mi sono trovato a correre indietro insieme a dei tizi tedeschi.

Tunnel beach dovrebbe avere dei tunnel sott’acqua, almeno credo, impossibile immergersi per i motivi spiegati sopra. Trovarlo è difficile perché c’è solo una stradina e parcheggiare è impossibile. Per trovarlo basta partire in macchina dal beach park direzione Est e dopo 700 metri inserirsi nell’unica stradina dove non c’è scritto “privata”. Alternativa è parcheggiare “comodamente” al beach park, poi seguire a piedi la spiaggia verso Est. Dopo circa 700 metri si dovrebbe vedere la stradina più alta del livello della spiaggia con annesso il cartello della spiaggia che descrive le correnti.

Il beach park ha un “comodo” parcheggio. Viste le piogge che ci sono qui è tutto una buca e una pozza, io sono entrato in modalità 4WD. C’è da dire che c’erano pure degli eroi che avevano parcheggiato Mustang e Camaro.

Lo State Park è l’ultimo è qui finisce la strada. Il posto è imparcheggiabile, ogni tanto si libera un posto nel parcheggio grande, poi si cammina per un chilometro. La spiaggia è carina e si può fare anche il bagno, ma per me non merita la pena del parcheggio. Forse lo merita il lungo trail che parte da qui inserendosi nella Napali Coast. Ieri dalla barca abbiamo visto la spiaggia dove si arriva. Sono 22 miglia, troppe per le nostre gambe.

Ritorniamo quindi indietro e arriviamo nuovamente a Hanalei dove vediamo la spiaggia centrale, la Hanalei Pavilion Beach Park. Io non l’ho trovata particolare, a Leila è piaciuta. La caratteristica è quella di essere dentro alla baia e di avere un lungo pontile che parte dalla spiaggia.

Oramai è pomeriggio e decidiamo di fare il bagno a quella che ci è piaciuta di più, ovvero Anini Beah Park. Ci fermiamo ad una delle spiaggette dopo quella centrale dove ci sono i bagni, ma manca la sabbia. Questa spiaggetta invece è piccola, ma ha un po’ di ombra, non è affollata e ha un  bel mare davanti. Il colore è il solito, meno trasparente di Poipu, ma comunque carina. La caretteristica vincente è quella di avere al largo una sorta di scogliera o barriera coralina che fa rompere le onde al largo. Il mare a riva è quasi calmo ed è una alternativa al consueto rollare delle onde.

Proseguiamo di nuovo verso Kapa’a, ci ferimiamo qui e là, ma il cielo si è coperto e torniamo al resort.

Dopo la doccia finiamo le birre de frigo in terrazza, poi andiamo a Kapa’a downtown per la cena. Di giorno è una città carina, di sera alle 19:00 è tutto chiuso. Guardiamo i ristoranti aperti e finiamo a House of Noodles dove prendiamo due noodles saltati che sono tutt’altro che appetitosi. Leila prende una Pinacolada senza alcool (anche perchè non ce lo mettono) che ha un tasso di zucchero che la rende imbevibile. Birra nemmeno a parlarne. Alle 20:20 la tizia dice a due clienti che fa solo take away, alle 20:30 manda via due clienti. Magari sarà stato un posto fortunato un tempo, adesso sopravvive, o meglio, si sta suicidando.

Torniamo al resort a impachettare le valigie, purtroppo il nostro viaggio arriva domani all’ultima tappa: si ritorna a O’Hau.

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