Dopo la frugale colazione del motel partiamo diretti per la Monumet Valley che raggiungiamo dopo qualche ora con la consueta tappa benzina – caffè da un benzinaio sul percorso.
Monument Valley in realtà non ha niente di speciale confrontata a quanto visto fino ad ora, ma è il set usato per tutti i film western girati su suolo americano (molti film western sono produzioni italiane, spesso girate in Tunisia), per cui ha una importanza più storica che fotografica.
Dalla strada principale si vede molto bene, ma per avvicinarsi ci vuole un 4×4 che non abbiamo oppure concordare la visita con un Navajo del luogo che però chiede un prezzo decisamente troppo alto per le nostre finanze.
Passata la Monument Valley lasciamo quindi lo Utah e torniamo in Arizona dirigendoci alla nostra prossima tappa: il Meteor Crater. Giungiamo nel pomeriggio a Flagstaff, lasciamo le cose al motel e ci dirigiamo verso la nostra meta.
Tutti hanno visto il Meteor Crater in televisione: è una voragine generata dall’impatto di un asteroide migliaia di anni fa. Vederlo dal vivo però è tutta un’altra cosa. Inizialmente non ci si rende conto di quanto sia grande e profondo, ma permanendo sul bordo per un po’ se ne realizzano le dimensioni. Ci rimane l’amarezza di essere arrivati troppo tardi per la camminata guidata sul bordo, ma la visita ha senz’altro giustificato il viaggio.
Ritornati a Flagstaff andiamo a mangiare in un bar tipico e famoso del posto dove hanno suonato importanti gruppi country del posto. Questo almeno è quanto evinciamo dalle foto alle pareti, ma la presenza di turisti che fotografano ogni angolo rende la teoria plausibile.
Leila prende un chili dog e stick di formaggio fritto, io una quesadillia e spring rolls vegetariani. Tutto buono, ma la birra Pacifico (Messicana in mancanza di birre locali) rende il tutto ottimo.
Arrivati in camera arriva un messaggio di lavoro per Leila, forse dovremo ripianificare qualche cosa. Domani si vedrà …