Il Finna Hotel non ha ovviamente una cucina a disposizione, ma è compresa la colazione. Scendiamo nella sala per primi e facciamo la nostra colazione a base di pane, uova sode e croissant. C’è un po’ di tutto, forse senza un vero criterio, ma comunque tutto buono.
La giornata prevede il giro dei Westfioŕd, ovvero la parte più a nord ovest della Islanda.
Nei Westfioŕd, non c’è qualche cosa di particolare da vedere, è la strada di per se lo spettacolo. Si passa in mezzo alle valli, si vedono fiumi e cascate, si costeggia la costa, c’è veramente di tutto. Si percepisce che il Polo Nord è dietro l’angolo, il cielo è grigio e l’inverno vicino, ma questa inconsueta atmosfera merita di essere vissuta.
Facciamo moltissime fermate, sopratutto quando troviamo indicazioni e piazzole turistiche. Ci fermiamo però a Litlibær, una fattoria che funge da caffè. E’ molto frequentata, anche perché non c’è molto altro sulla strada. Prendiamo due cioccolate con panna e dei dolcetti, tutto di ottima qualità. Rimaniamo al calduccio per una oretta, poi ripartiamo.
Il nostro giro prosegue attraversando i fiordi fino a quasi l’estremo nord est nella città di Ísafjörður. Ci fermiamo prima di entrare dentro alla città per fare la spesa al Bonus, con la temperatura che c’è non abbiamo problemi a prendere anche alimenti freschi.
Parcheggiamo in città vicino all’ufficio del turismo. Ne approfittiamo per andare a chiedere cosa ci sia da vedere. Partiamo con la nostra mappa in mano, anche se in realtà camminiamo senza una meta precisa per visitare la città. Le abitazioni sono molto carine, piccole villette ad eccezione di qualche palazzo più alto nella zona centrale.
Andiamo però a visitare lo Hversdagssafn, il museo della vita quotidiana. Chiude alle 17:00 quindi abbiamo un po’ di tempo. Appena pagato il biglietto la direttrice (anche perché c’è solo lei) ci dice che deve chiudere alle 16:30 per andare a prendere i figli a scuola. Non ci arrabbiamo, fa parte della gentile scortesia islandese. Riusciamo però a fruire del museo nel tempo che abbiamo. La cosa sicuramente più bella è un film che racconta l’inverno in città quando arrivano le tempeste di neve. Racconta delle scorte alimentari e del fatto che si è chiusi in casa fino a che non ritornano condizioni migliori. A vederlo ti viene davvero voglia di vivere quella esperienza.
Finiamo con la visita di un giardino nella parte esterna della città, piccolino, ma gradevole. La città, incassata sotto una montagna e sull’oceano, è veramente da visitare.
Riprendiamo la strada diretti verso la nostra ultima tappa, la città di Flateyri dove passeremo la notte. Arriviamo dopo poco tempo quindi alla Litlabyli Guesthouse, situato al margine della città. Lasciamo le valige in camera e, siccome è presto, abbiamo tempo per rilassarci alla piscina locale.
La piscina è chiaramente al chiuso, all’aperto ci sono due vasche con l’acqua calda. La cosa stranissima è che la vasca è bassa, arriva alla vita da seduti. Le gambe quindi sono al calduccio e il busto al freddo. Noi ci siamo sdraiati dentro all’acqua, ma la gente del posto passa il tempo a conversare amabilmente seduti, ci siamo chiesti come facciano a resistere. L’acqua è veramente calda, tanto che diventa gradevole passare a quella fredda della piscina al coperto.
La guesthouse ha uno spazio per cucinare, ma non sembra invitante, per cui optiamo per una cena in camera. Be’, detto così … In realtà ci prepariamo dei panini in camera con le cose che abbiamo comperato oggi pomeriggio. La comodità è che, terminata la cena, possiamo riportare tutto in frigorifero, ovvero il baule della macchina.
Terminata la cena leggiamo qualche cosa e poi andiamo a zzzzz……
I Westfioŕd sono una meta che non tutti visitano immagino perché sono fuori dalla Ring Road. Francamente spendere qui un paio di giorni in più penso che ne valga la pena. La città di Ísafjörður l’abbiamo vista sotto l’acqua, ma l’ho trovata incantevole anche solo così. L’atmosfera dei Westfioŕd è magica, forse perché l’influenza Artica è veramente forte. |