Ci svegliamo verso le 7, usciamo per la doccia e ci rendiamo conto di quanto sia bello questo posto. È contornato da alberi e prati e in mezzo serpeggia un fiume.
Colazione, nemmeno a dirlo, uova e pane e partiamo.
Torniamo indietro al Loch Ard Gorge per vedere i percorsi mancanti. Rifatti i due principali, il primo davanti a Island Archway, il secondo a The Razorback, ci siamo diretti a The Wreck, altra bella vista. Questo posto prende il nome dal naufragio della Loch Ard dove sopravvissero solo un uomo e una donna. Un’altra camminata porta al cimitero, ma non ci siamo cimentati. Ultimo percorso porta alla spiaggia nella gola dove appunto arrivarono i naufraghi. Anche questa gola é molto bella e merita la fatica della scalinata.
Ritorniamo anche ai 12 Apostoli per vederli in luce diurna. Anche qui rifacciamo il percorso, ma non prendiamo quello per Gibsons Steps perché tanto ci si arriva anche in macchina, tappa successiva.
Al visitor center prendo uno dei migliori Flat White dai tempi della Nuova Zelanda e con caffe bio e solidale.
Arrivati a Gibsons Steps parcheggiamo e scendiamo le scale e ci troviamo sulla enorme spiaggia con il mare frontale e si sente chiaramente la potenza delle onde e correnti.
Ripartiamo, ma deviamo verso l’interno alla Otways Forest, con prima tappa Melba Gully. E’ un percorso dentro ad una foresta che porta a due destinazioni: una micro cascata e ad un albero gigante. Per arrivare a questo c’è una scalinata mediamente lunga, poi arrivi all’albero e scopri che è caduto nel 2009!
Lasciamo la B100, ovvero la Ocean Road per inoltrarci nel parco fino a giungere a Triplet Falls. Un percorso ad anello conduce alle cascate principali, più una deviazione ad altre. Facciamo solo le principali e in picco tempo vi si giunge. Le cascate sono carine, di più però il percorso che vi porta: la foresta è fitta, umida e gli odori so sovrappongono, molto bello. Pier arrivate al punto di partenza c’è uno sterrato che, con attenzione, si può fare anche con il nostro furgone.
Ritornando indietro ci fermiamo a Otway Ely, dove c’è il Treetop Walk. É una camminata su delle passerelle poste all’altezza degli alberi e qui sono molto alti. Il costo di 25 dollari a persona non è regalato, ma il giro si rivela inaspettatamente interessante. Se avanza qualche soldo ne vale la pena.
Torniamo indietro si nostri passi e riprendiamo la B100. Prossimo a tappa il faro, ma un cartello avvia che chiude alle 17 per cui é tardi e, inoltre, siamo a corto di benzina. Proseguiamo fino ad Apollo Bay e, dopo il pieno, cerchiamo un campeggio. Arriviamo al Top Holiday Park, ufficio chiuso e c’è un numero di telefono. Una telefonata dal nostro cellulare sarebbe antieconomica, per cui cerchiamo una cabina. Trovata i città, constatiamo un tizio, ma la linea cade. Torniamo al parco, il tizio non si presenta. Ritorniamo alla cabina e ci dice di pendere la piazzola 27 e di pagare il giorno dopo.
Andiamo a mangiare e ci fermiamo da Seafood Cafè. Leila prende un buon hamburger di pesce, io uno veggie che sfama. Di certo dell’Australia non ricorderò la cucina.
Arrivati al campeggio ci sistemiamo, facciamo il bucato, un paio di birrette, guardiamo il resto del percorso é siamo pronti per dormire. Il nostro percorso si avvicina alla meta e siamo in anticipo sulle previsioni.