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09/09/2016 – Maui – Kahana

Questo articolo in realtà si sarebbe dovuto chiamare Maui – Lahaina, vedremo poi il perché.

Sveglia nella nostra piccola casetta in mezzo alla foresta tropicale, caffè, doccia e partenza.

La parte sud di Maui si può circumnavigare in macchina, passando però per la famosa road 31, strada stretta e sterrata interdetta alle auto a noleggio. Molte persone la fanno lo stesso, spesso senza avvalersi nemmeno di un 4×4. Quello che ho trovato in tanti forume è che:

  • se hai un problema paghi e ti arrangi, il noleggiatore non interviene
  • se piove la strada è piena di fango

La pioggia del giorno prima non ha dato tregua tutta la notte. Questo non vuole dire molto, ma mi aspetto una strada estremamente fangosa.

Decidiamo di soprassedere e facciamo ritorno dalla strada con la quale siamo arrivati. Al ritorno vediamo le stesse cose più altre. poche fermate perché la giornata è già piena. Sappiamo bene che stiamo solo scalfendo la superficie, la Hana Highway nasconde nel suo percorso, cascate, spiagge, trail nella foresta tropicale e probabilmente si potrebbe sostare una settimana solo qui.

Lasciamo la strada per deviare verso il vulcano Haleakalā. Il vulcano è dormiente, ma è comunque uno spettacolo … visto per sola fortuna. Il Tom Tom ci guida per strade improbabili fino al visitor center del parco nazionale. Ingresso gratuito in virtù della tessera annuale fatta a Big Island per Volcano. La salita è nella nebbia più assoluta, poi si arriva in cima ad un altro visitor center dove si vede ancora meno. Ancora al summit, esco e faccio un giro e … tutto bianco. Pazienza, non era destino. Mi faccio un giro giusto per sgranchire le gambe mentre Leila rimane dentro a Wendy che oramai ha il tetto chiuso permanentemente. Mentre sto passeggiando sul costone improvvisamente di fronte a me si palesa il Maui Observatory. Questo non me lo aspettavo proprio e la scena è veramente … lunare. Appare dalla nebbia questa cosa da Spazio 1999 che veramente non mi aspettavo. Ecco, il viaggio è stato ripagato! Cammino un altro po’, ma intorno non si vede ancora niente. L’osservatorio appare e scompare a tratti, ma è veramente spettacolare ogni volta.

Dopo un po’ ritorno da Wendy e ripartiamo. Mi fermo al visitor center di sotto solo per andare in bagno, esco, guardo e … corro a chiamare Leila. Anche la vista sui piccoli crateri si palesa. Riesco a fare qualche foto prima che la nuvola torni a coprire tutto. I colori sono presenti tutti, dal rosso al grigio, ogni rilievo è diverso. Uno spettacolo che ricorda le foto di Marte. Bellissimo.

Scendiamo da vulcano e arriviamo al primo visitor center. Wendy si comporta perfettamente con le marce basse frenando di motore, visti i continui avvisi di attenzione alla rottura dei freni. L’unica cosa che posso rimarcare è che a Wendy la benzina piace … e molto!

Impostiamo il Tom Tom che ci propone una serie di strade veramente improbabili, però curiose. Passiamo quartieri di cittadine in una continua discesa verso il mare. Vediamo un po’ di vita dell’isola e la cosa non guasta. Le case delle persone che abitano nell’interno, lontano dai fasti della costa.

Quasi a destinazione ci fermiamo da Leoda’s per prendere delle specie di panzerotti ripieni di patate per me e carne per Leila. Il traffico in questa parte dell’isola si fa vedere e una pausa non guasta.

Dopo qualche ora arriviamo a Lahaina dove abbiamo prenotato l’albergo. Qui pare che si siano rivenduti il nostro micro studio e ci propongono un upgrade. Dobbiamo spostarci a Kana, qualche km più avanti, in un albergo più grande. Ci offrono la pulizia finale gratuita. Be’ erano quasi $ 100, non è andata male.

Accettiamo e arriviamo al nuovo albergo, il Royal Kahana. E’ un casermone datato, come lo è anche la camera. Non è brutta, è grande, lavatrice, fornello, stanze, due televisori, molto per quello che abbiamo pagato. Sicuramente con un gusto molto … retrò! Lo stereo ha il lettore di cassette e la cassaforte la chiave! Nel pacchetto ci mettono anche una colazione e la vista oceano dal terrazzo, insomma, non ci è andata male per niente!

Scendiamo a fare il bagno nella spiaggia davanti all’albergo che scopriamo che non è poi niente di speciale. Dopo pochi passi la sabbia diventa rocce e devi nuotare tenendo sempre i piedi sollevati.

Dopo un po’ facciamo una passeggiata per la spiaggia e vediamo gli altri alberghi, molto simili al nostro. Probabilmente questa zona ha avuto uno sviluppo negli anni ’80, ’90 non saprei, per poi ibernarsi.

Finiamo con un tuffo in piscina e ci prepariamo per la cena.

Direzione Lahaina, ma ci fermiamo in un centro commerciale a metà strada dove comperiamo delle birre. Proseguiamo verso Lahaina dove c’è un ristorante hawaiano: Alhoa.

Nel menù non c’è scelta vegetariana, ma basta chiedere e mi fanno dei noodles con tofu e verdure molto buoni. Leila chiede un piatto tipico, ma la sconsigliano perché enorme. Il cameriere dice che fanno lo stesso del ristorante di fianco che si vede essere un trappolone per turisti visto che c’è lo spettacolo di hula e la ghirlanda al collo. Le suggeriscono un altro piatto con maiale, manzo e pesce, sempre in stile hawaiano. Buono. Da bere Bikini per me (la birra del posto) e Mojito per Leila.

Facciamo un giro per un centro commerciale, poi rientriamo secondo lo stile americano: dopo le 10:00 tutti a nanna.

Guardo un.po’ di TV, ma c’è più pubblicità che altro, saluto e vado a dormire.

 

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