Dopo colazione prendiamo l’autobus per Kep. Sono pochi chilometri, ma la strada è impossibile.
Arrivati a Kep l’autobus ci lascia al Crab Market. L’albergo è vicino, ma c’è una salita per cui prendiamo un tuk tuk. La salita è molto ripida, sul tuk tuk ci siamo noi e le valigie e la moto sarà al massimo un 100cc. Finisce che Leila sale a piedi e io spingo il tuk tuk. Arriviamo tutti sudati, ma non riusciamo a trattenere le risate.
Il nostro albergo è un’offerta trovata su internet, ma siamo finiti dentro una suite e la camera è grandiosa. E’ grandioso, tranquillo e lussuoso. Sembra che le offerte last minute funzionano davvero!!!
Partiamo quasi subito e prendiamo un tuk tuk per andare a vedere le cose tipiche dei dintorni. Abbiamo pensato al motorino, ma dato che abbiamo poco tempo e le indicazioni stradali lasciano a desiderare, abbiamo deciso di farci guidare per ottimizzare i tempi. Con il senno di poi abbiamo fatto bene perché non abbiamo visto una indicazione sulle strade e abbiamo preso anche delle sterrate.
Prima destinazione sono i salt fields, ovvero i campi dove viene raccolto il sale marino. Il procedimento è identico a quello italiano, ma il paesaggio enormemente diverso: le grandi vasche di essiccazione sono contornate da campi di riso creando un contrasto di colori magnifico.
Seconda destinazione una fattoria dove si coltiva il famoso pepe di Kampot. Non tutti sanno (a dire il vero neanche noi prima di partire) che il pepe più pregiato del mondo arriva dalla zona Kep – Kampot. Nella fattoria si può vedere le piantagioni, assaggiare qualche grano dalla pianta e eventualmente comperarne a prezzi più o meno simili a quelli dei negozi di Kampot che lo certificano come originale.
Terza fermata al Wat Kiri Sela, ovvero delle grotte che contengono dei piccoli santuari con Buddha e incensi. L’atmosfera sarebbe molto mistica se non fosse per una marea di bambini che schiamazzano. A dire il vero sono poi anche la cosa divertente che giustifica l’ora di viaggio. Appena arrivati nel piazzale una folla di bambini si offre di farti da guida per 100 R. Noi ne abbiamo scelto due, ma se ne è aggregato un’altro che ripeteva solo quello che dicevano gli altri. Questi due parlavano un po’ in francese e un po’ in inglese e capire qualche cosa era veramente un’impresa. Erano però molto gentili ed è stato un piacere farsi guidare da loro. Per il resto le grotte sono carine, molte rocce ricordano forme di animali (la gola del drago, il muso del coccodrillo, il coniglio…) o forse è solo la fantasia dei bambini ad essere contagiosa.
Il giro per le campagne è stato memorabile come al solito: la gente ti saluta, sorride ed è di una gentilezza disarmante. Del resto questa è la Cambogia!
Ultima fermata al Crab Market, un piccolo angolo dove ci sono ristoranti che cucinano il pesce appena pescato. Ci siamo fermati a mangiare e Leila si è mangiata dei Granchi al pepe di Kampot, dei noodles fritti (strano) ai calamari e calamari alla griglia. Ha mangiato fino a scoppiare. Io ho preso dei noodles alle verdure, i migliori da quando siamo partiti. Questo ristorante è stato memorabile anche perché abbiamo cenato con il sole che tramontava.
Rientrati in albergo ci siamo buttati nella favolosa piscina per rinfrescarci un po’. Doccia e per la serata? Anche questo albergo dispone di DVD, per cui Superman Return. Anche a Kep la vita notturna non sembra essere un granché.
Ma nessuno ci lascia dei commenti?
Ehilà , ci siamo anche noi da Bologna….
Io e Dom ci stiamo preparando per un Karaoke struggente… non abbiamo ancora deciso chi farà la parte della donna…..
Un po’ di pepe lo hai comprato?
Preso! Ho provato anche il peperoncino locale, ho iniziato a respirare nuovamente dopo mezz’ora.