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05/09/2019 – costa sud est

Dopo una bella dormita ci svegliamo e prendiamo un caffè. La colazione la facciamo da Olis, il benzinaio vicino alla guesthouse.

TipsIn Islanda i prezzi sono notoriamente alti. Una buona alternativa è la colazione dai benzinai dove cappuccino, caffè e due paste si aggirano intorno ai € 7, spesso anche non male.

Ci dirigiamo a Stokksnes, un famoso promontorio con meravigliosa spiaggia annessa. Be’ almeno così dicono, il tempo è pessimo, piove e ci sono le nuvole basse. Decidiamo di non pagare il biglietto di ingresso la nebbia impedisce qualunque panorama.

Sempre nelle toccate e fuga sulla strada si può trovare la Red Chair. Non è altro che una sedia montata su una roccia vicino alla strada. E’ talmente surreale che lascia un ricordo indelebile.


Proseguiamo e ci fermiamo, ripartiamo e ci fermiamo ancora. Tra cascate, valli e montagne attraversiamo posti meravigliosi. Nemmeno il cielo coperto attenua il fascino.

Arriviamo al faro di Hvalnes. Bello, ma la cosa più carina è la spiaggia nera sotto il faro dove si può fare una tranquilla passeggiata.

Arriviamo alla piccola cittadina di Djúpivogur. Un piccolo villaggio di pescatori, ma chiaramente turistico. Vicino alla cittadina c’è una opera, le uova di Merry Bay. Sono 34 uova enormi di granito con dimensioni proporzionate a quelle vere di varie specie di uccelli.

Costeggiamo un paio di fiordi. Sono belli, ma questo cielo grigio di sicuro non ce li presenta al meglio, ma comunque veramente affascinanti. Passiamo il piccolo Stöðvarfjörður e il più profondo Reyðarfjörður.

Toccherebbe al famoso Mjóifjörður, ma il cielo non convince, per cui proseguiamo per la città di Eglistadir. Prendiamo possesso della nostra camera presso la Birta Guesthouse, ma usciamo quasi subito per andare a vedere la foresta più grande di Islanda.

A pochi chilometri da Eglistadir c’è la foresta di Hallormsstaðaskógur. Ci sono vari percorsi a piedi, ma le indicazioni non sono molto chiare e ne prendiamo uno a caso. Il nostro per costeggia abeti, il giro è carino, ma niente di che.

Ritorniamo alla guesthouse dove ceniamo nella cucina comune un riso ai fagioli. Leila va in camera a riposarsi, io faccio una camminata per la città. In giro c’è poca gente e dopo una mezz’ora rientro. Ora di dormire.

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