Poco da dire della giornata. Ci vengono a prendere alle 6:00 al nostro albergo di Siem Reap e ci portano al nostro autobus.
Scopriamo che non è una linea privata con poche fermate che reclamizzavano, bensì il consueto autobus “di linea”.
E’ meglio chiedere specifiche del tragitto in quanto credevamo fosse un autobus diretto (il biglietto citava Siem Raep – Kampot), invece era previsto un cambio a Phnom Penh con relativa attesa e cambio autobus. La sosta a Phnom Penh coincide con l’ora di pranzo. Nel secondo piano c’è un ristorante che non ha niente per vegetariani. A questo punto conviene uscire dalla autostazione. Proprio di fronte c’è una serie di bar e ristoranti dove è possibile mangiare qualunque cosa.
Noi prevedevamo di fare Kampot – Kep – Sihanoukville, ma forse era meglio invertire le prime due mete in quanto abbiamo visto che il bus passa prima da Kep e poi va a Kampot. Nei giorni successivi quindi ci toccherà fare avanti e indietro da queste due mete, anche se poi sono solo 45 minuti di (brutta) strada.
Il viaggio è lungo in quanto si ferma spesso per caricare e scaricare persone. La prima tratta ci porta a Phon Penh, aspettiamo un’ora e con la seconda arriviamo a Kampot alle 18:45.
Passiamo la giornata a guardare fuori dai finestrini: il consueto paesaggio bucolico si alterna a piccoli villaggi rurali e non ti stancano mai.
Quello che invece stanca è il televisore che trasmette tutto il giorno karaoke con musica a palla. Nella mattinata c’erano delle sorte di live dove molti tizi cantavano alternandosi in una sala dove c’era gente che ballava in sincronia (un video con uomino abbracciato a donna, un video per mano, un video distanti…). Nel pomeriggio invece c’erano struggenti video d’amore con storie di due tipi:
- il tizio (o la tizia) si strugge perché rifiutato/a o lasciato/a
- i due innamorati camminano in un contesto (ad esempio vanno in barca, passeggiano sulla spiaggia…)
Le canzoni dopo poche ore iniziano a sembrare tutte uguali e dei video, già dopo poco, non se ne può più. Dopo 10 ore uccideresti qualcuno pur di spegnere quel televisore.
All’arrivo siamo andati all’albergo prenotato due giorni prima. Dopo la doccia siamo andati a cercare un ristorante per la cena. Due strade più avanti c’è la zona del lungo fiume e in questa zona c’è una buona concentrazione di ristoranti. Manco a dirlo noodles fritti con gamberoni per Leila e con verdure per me. Molto buono ed economico.
Kampot sembra una cittadina tranquilla, la sera un po’ buia, ma questo enfatizza un cielo stellato da rimanere a bocca aperta. C’è qualche ristorante sul lungo fiume, qualche bar sparso e nessuna vita notturna (che di solito nemmeno facciamo). Nel nostro albergo, forse consci di questo, offrono DVD da vedere e lettore in camera. Ne abbiamo preso uno e ci apprestiamo a guardarlo. Domani il programma prevede cazzeggio per la città, quindi riposo.
Proprio carina sta cosa di seguirvi in leggera differita… rivivo il mio tour… concordo sul bayon… quindi intuisco niente nord, ma direzione mare… fate un bagno anche per noi, qui oggi e’ nevicato per un’oretta…. per dire….. baci
Niente più a nord di Siem Reap e più a est di Phnom Penh, purtroppo i giorni sono limitati… SIGH!