Sveglia alle 6:30, il bus parte alle 9:30 e se vogliamo vedere la città non abbiamo molto tempo.
Scendiamo per colazione alle 7:00 e l’albergo di Shinning offre una fantastica colazione tipica, ovvero Laotiana. Volendo ci sono anche delle baguette con burro e marmellata, ma scopro di non avere abbastanza coraggio. A dire il vero la baguette era buona, sopratutto abbinata all’unico uovo che ti danno, ma la seconda era sicuramente del giorno prima.
Proviamo allora questa zuppa di noodles di prima mattina e scopriamo che è ottima. Vedo il tizio prima di me che prende un cucchiaio di salsa piccante e lo mette nel brodo, ma a me non fregheranno: ne prendo giusto la punta del cucchiaino. Il risultato è naso che cola e quasi lacrime. Questi hanno il palato di amianto.
Usciamo velocemente dall’albergo e ci dirigiamo verso il fiume: mi aspetto questo meraviglioso contrasto tra le alte montagne e il sornione fiume di sotto. Arriviamo ad un ponte (a pagamento) e niente di quanto mi aspettavo si realizza: il panorama è scontato, carino, ma niente di che.
Vang Vieng è una città che si può tranquillamente saltare o fermarsi come noi solo per spezzare il viaggio.
Il VIP bus che abbiamo prenotato parte in ritardo. La strada è molto lunga, circa otto ore per fare 160 km. E’ quasi tutta strada di montagna, il bus spesso procede a passo d’uomo o si ferma nelle curve quando sopraggiunge qualcuno nella carreggiata opposta.
Alla fine questo si dimostra il più bel tragitto di quelli fatti. La vita dei villaggi si svela ai nostri occhi, ma sopratutto incredibili paesaggi di montagne, valli e fiumi ci tolgono il fiato.
A pranzo sosta nell’autogrill locale, dove prendiamo del riso con verdure, dal sapore eccellente.
Dopo avere macinato altri chilometri ci fermiamo per merenda e, per superare la noia, ci prendiamo delle “schiacciatine” di riso molto buone.
Arriviamo a destinazione per le 18:00 quindi albergo Meuang Lao e, cambiati, andiamo a cercare un posto per la cena. Ci facciamo consigliare dal ragazzino dell’albergo, il posto dove mangia lui dice.
Mentre camminiamo vediamo i prezzi della città e non sono quelli del Laos, talvolta nemmeno quelli dell’Italia. Arriviamo al posto consigliato dal ragazzino e troviamo … un ristorante da strada.
Ci sediamo e scopriamo che la specialità è il barbeque Laotiano, ovvero su ogni tavolo c’è un braciere con della brace, poi ti portano una specie di pentolone e sopra questo cuoci la carne. Nella parte sotto invece versi il brodo e ci cuoci verdure, uova, noodles e tofu.
E’ tutto incredibilmente buono. Lo so, lo so, non è stato proprio etico da vegetariano integralista che sono, ma la santa donna è da anni che mangia carne occasionalmente e questa era appunto una di quelle. Io non l’ho mangiata, ma non escludo un po’ di grasso nel brodo, oramai il sapore non me lo ricordo più.
Facciamo un giro per il centro e la vita serale è animata. Ovviamente centinaia di turisti quasi ovunque, ma ce lo aspettavamo.
Ci fermiamo in un bar, io prendo un caffè Laos style e Leila una Birra Lao nera. Il caffè Laos style non ho capito cosa contenga, ma è formidabile. Arriva già zuccherato e forse c’è del cacao, ma oramai ne sento la necessità come un drogato! 🙂
Davanti al caffè vendono dei dolci europei o americani. Io sono uno di quelli che odia la gente che dice che si mangia bene solo in Italia (di solito chi lo asserisce ha provato solo questa cucina), ma è vero che di dolci buoni nel mondo ne ho mangiato pochi. … e difatti tutti quanti presto o tardi si fermano in questo banchetto.
Domani visita della città, forse i Monaci, per cui … buonanotte!