Dopo una pantagruelica colazione siamo andati ad aspettare l’autobus che è arrivato con un’ora di ritardo. Dopo l’autista ha voluto recuperare e abbiamo fatto una parte del viaggio da brivido.
Per pranzo ci siamo fermati in una piccola cittadina. Al posto che pranzare abbiamo sfruttato il poco tempo per andare a vedere il mercato locale. Qui i turisti non passano, per cui la curiosità è molta. Abbiamo comperato del sale pagandolo con la moneta locale (niente dollari). Il bello è che la gente non parla inglese, ma ci si capisce perfettamente.
Siamo arrivati a Sihanoukville nel primo pomeriggio, giusto il tempo di arrivare all’albergo, di mettere il costume e via, in acqua.
Il mare è carino, non sono i Caraibi, ma l’acqua è trasparente. Abbiamo scelto questo albergo perché ha una spiaggia privata e controllata. Ci hanno detto e abbiamo letto che nelle spiagge più popolari ti fregano persino i vestiti e c’è una marea di gente che passa per vendere cose.
La nostra spiaggia è tranquilla, molto tranquilla, forse troppo! Poche persone, niente schiamazzi e urli. L’acqua è calda e si entra dentro in pochi secondi. Questo è stato il primo tramonto che ho visto a mollo in acqua.
A cena siamo andati in centro in un Sandan grandioso dove c’era una ampia scelta per vegetariani. Io ho preso dei noodles di riso e verdure e pepe di Kampot e delle gallette di riso con verdure. Ottimo! Leila ha preso degli spiedi con misto di crostacei in salsa con pepe di Kampot. Ottimo anche per lei.
A Sihanoukville c’è un po’ di vita notturna, ma noi abbiamo preso la navetta dell’albergo e siamo tornati indietro. Domani ci aspetta una giornata piena di … riposo!