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07/09/2019 – Myvatn

Ci alziamo relativamente presto, facciamo colazione in camera grazie alle nostre scorte e alla cucina. Oggi dobbiamo esaurire tutto quello che c’è da vedere a Myvatn.

Partiamo verso nord e arriviamo alla prima tappa Leirhnjukur, una zona geotermale vicino al Krafla lava field. I colori delle pozze che bollono sono spettacolari e facilmente accessibili. Adiacente alle pozze c’è un immenso lava field e qualche percorso che permette di La pioggia inizia a essere battente, pioggia fine e che arriva da ogni direzione. Arriviamo alla macchina fradici.

TipsStupidamente ho dimenticato in macchina la custodia impermeabile della Canon e la pioggerellina è veramente insidiosa. Arriviamo alla macchina e la Canon è morta. Nessun tentativo riesce a riesumarla. Questa è l’unica cosa insidiosa della Islanda, coprire con attenzione tutta l’elettronica.

Dopo il decesso della Canon proseguo con con il tablet. E’ sicuramente un ritorno Karmico dopo avere preso in giro la gente che scatta foto con questo dispositivo.

Un po’ sconfortato arriviamo al Krafla carter, un cratere con meraviglioso lago dentro ad un cratere. Il colore azzurro è intenso e risalta anche con questo cielo plumbeo. La pioggia è insistente e non vale la pena fare il giro, quindi torniamo alla macchina.

Sulla strada di ritorno verso Myvatn ci fermiamo in uno dei posti più surreali di tutto il viaggio: c’è una doccia in mezzo al nulla dalla quale esce acqua calda!

Sempre nei paraggi c’è Hverir, altra zona geotermale con pozze ribollenti e fumarole ad altezza del terreno. La pioggia continua, ma non ci facciamo intimorire e facciamo un giro completo del sito. Le fumarole ad altezza uomo sono molto divertenti, spero anche salubri.

Tornando verso la città ci fermiamo al Blue Lake, un lago termale che ribolle. Ci si ferma per pochi minuti, anche in virtà dei pochi parcheggi arrangiati, ma il colore merita di essere visto da vicino.

Passiamo poi ad un luogo mitologico … o almeno per chi, non come me, ha visto Game Of Throne. E’ la grotta Grjótagjá, dove, nella serie televisiva… boh, non ne ho idea!
Gli altri prò l’idea la devono avere molto chiara, perchè il posto è piccolo, affollato e la gente spinge all’inverosimile e si siede per stazionare a lungo.
La grotta comunque è carina, ma se non sei un fan della serie televisiva, dopo qualche minuto si può partire.
Bella anche la parte sopra la grotta dove si intravede una piccola faglia.

Passiamo poi al vulcano Hverfjall, una magnifica scalata in mezzo a sassi di lava. Il panorama è completamente scuro, la salita mediamente impegnativa e il cratere molto bello.

TipsContanti o carta?
Carta di sicuro! Abbiamo praticamente viaggiato senza contanti. Al vulcano Hverfjall è persino possibile pagare l’eurino per il bagno con la carta, il lettore è all’ingresso del bagno.

Prossima tappa Dimmuborgir, un lava field molto grande e ben organizzato, dove vari sentieri ti portano a visitare le varie parti. Be’ forse sul “ben organizzato” si dovrebbe fare qualche nota: ci sono vari percorsi, ma nessuna cartina e vaghe indicazioni. Noi ci siamo persi, ma anche molti altri, come fossimo dentro un enorme labirinto. Alla fine, incontrando in continuazione le altre persone in cerca della uscita, la situazione si è fatta veramente divertente. Alla fine siamo riusciti ad uscire!

Dopo la camminata riprendiamo al macchina alla volta di un’altra meta: la foresta di Höfði. Si arriva ad un parcheggio, l’ingresso sembra chiuso, ma il cancello si apre. Dentro ci sono un paio di camminate, siamo stanchi e optiamo per quella pari evitando così la salita. Come sarebbe stata l’altra non lo saprò mai, ma questa è carina. Si arriva sul bordo del lago dove si possono ammirare alberi che sbucano dall’acqua. Viste anche le poche foreste il giro merita il tempo speso.

Ultima tappa è l’area di Skútustaðagígar Craters. Qui ci sono una miriade di piccoli crateri e un percorso che permette di ammirarli. Noi abbiamo fatto solo una piccola parte, molto bella, perchè il vento è talmente forte che fatichiamo ad avanzare.

La giornata è stata lunga, ritorniamo al camping con poca voglia di cucinare. Dopo la doccia passiamo dalla pizzeria locale e prendiamo due pizze da asporto onde evitare di prendere la birretta al tavolo. Alla fine la birretta la prendiamo nell’attesa, ovviamente la onnipresente Vicking, e con le due pizze facciamo un conto da record.

Alla fine riusciamo nel nostro intendo di vedere tutto quanto, ma dopo mangiato, sfiniti, andiamo subito a dormire.

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